Design for All
Design for All è il design per la diversità umana, l’inclusione sociale e l’uguaglianza. Questo approccio olistico ed innovativo costituisce una sfida creativa ed etica per tutti i progettisti, designer, imprenditori, amministratori e dirigenti politici. Design for All ha lo scopo di consentire a tutte le persone di avere pari opportunità di partecipazione in ogni aspetto della società. Per raggiungere questo obiettivo, l’ambiente costruito, gli oggetti quotidiani, i servizi, la cultura e le informazioni – in breve, tutto ciò che è stato progettato e realizzato da persone ad essere utilizzati da persone – deve essere accessibile, conveniente per tutti nella società da utilizzare e rispondente alla diversa evoluzione umana. La pratica del Design for All fa uso cosciente dell’analisi dei bisogni e delle aspirazioni umane e richiede il coinvolgimento degli utenti finali in ogni fase del processo di progettazione.
Dalla Dichiarazione di Stoccolma dell’EIDD©, 2004
Una visione d’insieme che include le persone interessate nel processo di progettazione
Possiamo dire che il Design for All è stato il precursore del co-design che recentemente vediamo sempre più utilizzato nel processo di progettazione. Includere le persone, che sono l’espressione dei bisogni e dei desideri che un progetto deve contenere, è fondamentale per avere un solido punto di riferimento. Ciò permette di eseguire continue verifiche sul progetto, partendo dai requisiti iniziali fino alla fase finale, passando per il concept e tutte le tappe intermedie del processo. In questo modo, il successo e l’innovazione del progetto sono spesso garantiti.
L’uomo standard non esiste. Esiste, invece, l’uomo come sistema complesso con abilità diversificate. Proprio perché il Design for All è la progettazione per la diversità umana, diventa ogni giorno più rilevante l’invecchiamento progressivo della popolazione mondiale che spinge a costruire ambienti, servizi e prodotti sempre più attenti alla fruibilità e usabilità. E gli anziani di oggi sono persone che non voglio sentirsi tali, sono connessi alla rete e tecnologicamente educati grazie ai dispositivi mobili. In questo contesto, la dignità delle persone sarà sempre più importante tanto quanto il fascino e l’emozione che i prodotti dovranno comunicare.