Il contesto e la sfida
L’autonomia nelle strutture ricettive e negli spazi turistici rappresenta una sfida complessa per le persone con ipovisione grave. La difficoltà nell’acquisire informazioni chiare sulla disposizione degli ambienti, sulla posizione di prese elettriche, comandi, arredi e servizi, compromette la fruizione autonoma e sicura di questi luoghi.
Il progetto Sherlock nasce all’interno del bando europeo ECOS4IN, dedicato all’innovazione inclusiva, ed è stato sviluppato da Hackability@Milano, in collaborazione con A.N.S. – Associazione Nazionale Subvedenti e Fondazione Giacomo Brodolini, con l’obiettivo di creare un dispositivo capace di fornire descrizioni audio strutturate degli spazi dell’ospitalità e del turismo.
Attraverso un processo di co-progettazione attiva con utenti ipovedenti gravi, Sherlock integra una navigazione tattile intuitiva e un sistema di descrizioni audio avanzato, offrendo un’esperienza di orientamento accessibile e autonoma.
Come nasce l’idea
Sherlock è il risultato di un percorso di co-design avanzato, basato sul metodo Hackability, premiato con la Menzione d’Onore al Compasso d’Oro 2020 per la sua capacità di innovare attraverso la collaborazione attiva tra progettisti e utenti finali.
Il processo non si è limitato al coinvolgimento degli utenti, ma li ha resi parte attiva e creativa dello sviluppo, portando esperienza diretta e competenze specifiche nella definizione del dispositivo. Attraverso tre workshop online, persone con ipovisione grave, esperti di accessibilità e designer hanno lavorato insieme per modellare l’architettura delle descrizioni audio, progettare l’interfaccia fisica e ottimizzare l’esperienza d’uso.
Questa metodologia ha permesso di sviluppare un sistema realmente inclusivo e replicabile, rispondendo in modo concreto ai bisogni di autonomia negli spazi dell’ospitalità e del turismo.
Funzionamento e caratteristiche
Progetto e realizzazione di:
Teo Bistoni
Dario Comini
Alessio Crivelli
Rossella Indaco
Tam Huynh
Francesco Rodighiero
Luisa C. Baraglia
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Il dispositivo offre un’esperienza più accessibile alle persone con ipovisione grave, ma risultando al contempo utile e intuitivo per tutti.
Il cuore tecnologico del dispositivo è un Raspberry Pi, che gestisce il sistema di descrizioni audio strutturate, fornendo informazioni dettagliate. L’interazione è semplice e immediata grazie a tre pulsanti fisici ben riconoscibili al tatto, che permettono di navigare tra i contenuti con fluidità. Integra una luce di cortesia, utile sia per chi ha un residuo visivo sia per chi necessita di un’illuminazione discreta, e uno speaker Bluetooth, che consente di utilizzare Sherlock anche come cassa audio per dispositivi mobili.
È dotato di un accesso rapido a una scheda Mini SD, che permette di aggiornare facilmente i contenuti audio senza interventi tecnici, garantendo una gestione flessibile delle informazioni. È inoltre predisposto per il multi-lingua, consentendo di adattare le descrizioni in base alle esigenze degli utenti e ai contesti di utilizzo.
Interamente realizzato con tecnologie di digital fabrication, Sherlock combina stampa 3D, taglio laser e saldatura manuale dei componenti elettronici, rendendo il dispositivo altamente replicabile e adattabile a diversi contesti.
Sviluppo, prototipazione e prospettive future
Lo sviluppo di Sherlock ha seguito un processo basato su ricerca, sperimentazione e test con utenti reali. Il team ha realizzato più versioni del prototipo, affinando progressivamente sia l’hardware che l’esperienza d’uso.
I test condotti hanno confermato l’efficacia del sistema dimostrando il valore del co-design come metodo per sviluppare soluzioni accessibili e realmente funzionali. L’ADI Index ne ha ulteriormente sottolineato l’importanza.
Guardando al futuro, il progetto è già predisposto per essere adattato a nuovi scenari, ampliando le potenzialità del dispositivo in contesti come il settore museale e gli spazi pubblici. L’architettura aperta di Sherlock (opensource in Creative Commons) permette di apportare modifiche, rendendolo una soluzione versatile e scalabile.